mercoledì 12 novembre 2014

POP CULTURE: Gundam made in Italy

Nel 1979, quando l'anime di Gundam fece la sua prima apparizione in Italia, si era in pieno boom giapponese. A partire dall'anno precedente, infatti, le televisioni nostrane erano state "occupate" da decine di anime a ogni ora del giorno. Quei prodotti, acquistabili a costi relativamente bassi, entusiasiasmavano i ragazzi e spingevano le televisioni, specie quelle private, a farne incetta. Parallelamente, cominciò a svilupparsi anche il mercato editoriale. 
All'epoca, però, a parti alcuni casi limitatissimi (come Il Grande Mazinga e Candy Candy), gli editori italiani preferirono realizzare i fumetti di quei popolarissimi personaggi in casa, piuttosto che acquistarli dagli editori giapponesi, lontanissimi sia geograficamente che mentalmente da un'editoria nostrana sempre molto artigianale e talvolta anche raffazzonata. Nacquero così una serie di pubblicazioni realizzate da autori italiani raggruppati in piccoli studi e che non firmavano le storie. Spesso in un formato vicino all'A4, e con 32 pagine a colori, questi pionieristici magazine manga potevano essere dedicati a un unico personaggio o, più frequentemente, contenere brevi storie di serie differenti. All'epoca Gundam trovò spazio su tre riviste contenitore, tutte delle Edizioni Tivù, pubblicate nei primissimi anni Ottanta: Cartoni in tv, Noi supereroi, Super gioca tivù. A queste si aggiunse lo speciale Telealbo n.2. Tali pubblicazioni contenevano (non su tutti i numeri) brevissime storie di Gundam di 6/7 tavole a colori, dalle trame estremamente lineari e dal tratto semplicissimo. Il pubblico a cui erano dirette era ovviamente quello televisivo, all'epoca davvero infantile, e i disegnatori avevano quale unica documentazione la visione degli episodi tv. Le trame erano talvolta inventate di sana pianta, altre volte ottenute copiando e modificando episodi televisivi. Rivisti oggi, quei fumetti appaiono a dir poco kitsch, strappando più di un sorriso ai lettori attuali, esigentissimi sotto ogni punto di vista. Ma vediamo in dettaglio le diverse riviste. 
Cartoni in tv aveva 48 pagine (formato21x27,7 cm) e periodicità settimanale, sul numero 44 ospitò anche un semplicissimo gioco di Gundam (una sorta di gioco dell'oca), mentre nel numero 59 offrì ai propri lettori un poster del Mobile Suit. 
Noi supereroi, con sole 32 pagine (formato 21x27,7 cm), partì anch'essa con periodicità settimanale, ma dal 17 divenne quattordicinale e dal 50 mensile. Inoltre, i numeri dal 45 in poi non erano inediti, si trattava infatti di tre vecchi albi incollati sotto una nuova copertina, come se si trattasse di una raccolta (non dichiarata però). Anche in questa sede Gundam si vide dedicare un poster, più precisamente sul numero 18. 
Super Gioca tivù, 32 pagine (formato 21x27,7 cm), ospitò Gundam solo sui primi due numeri, ma nel secondo dedicò al personaggio il gioco da ritagliare, una sorta di battaglia navale con astronavi e robot. 
Telealbo, a differenza delle precedenti, era una collana monografica, che conteneva in ogni numero una lunga storia di un unico personaggio. Il numero due, 24 pagine (formato 23x31,3 cm), ospitò il fumetto di Gundam dal titolo "Guerra al pianeta Zion". Si trattava di una sorta di riscrittura del primo episodio della serie televisiva, con forti modifiche apportate dagli autori italiani per renderlo più semplice e autoconclusivo: per esempio Zion attaccava la Terra invece del satellite Side 7, alla ricerca di Gundam.







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